I dati Inail pubblicati oggi, seppur "provvisori", sono inaccettabili per un Paese che si definisce civile. Morti sul lavoro, infortuni gravi che cambiano la vita delle persone, un numero sempre maggiore di malattie professionali, che tra l'altro prevedono un percorso complicato per il loro riconoscimento, soprattutto se non tabellate. Sulla salute e sicurezza serve un confronto vero, non parole di cordoglio scritte nelle dichiarazioni stampa. Rinnoviamo la richiesta alla ministra Calderone, che, su questo tema, non ci incontra da mesi, di attivare un confronto serio. Le proposte della Uil e del Sindacato confederale unitario le conosce, le abbiamo scritte e ripetute tante volte. Quante altre persone morte o inabili dobbiamo ancora contare prima di ricevere la sua attenzione sul tema?
Roma, 31 gennaio 2024
