Siamo contrari a una legge che rischia di spaccare il Paese e di scavare un'ulteriore profonda frattura non solo tra Nord e Sud, ma anche tra aree urbane e aree interne.
A nostro avviso, vanno respinte le differenziazioni perché si rischia di creare nuove diseguaglianze quale elemento propulsivo e di competitività per questo o quel territorio.
Siamo di fronte a una norma che creerà 21 Regioni a Statuto speciale e un neocentralismo regionale.
Prima di parlare di autonomia differenziata, dobbiamo fare ogni sforzo per porre sullo stesso piano tutti i territori.
Il regionalismo rafforzato rischia di mettere in discussione definitivamente il carattere pubblico e nazionale, ad esempio, dell'istruzione e di conseguenza mina, alla radice, le basi del diritto allo studio.
Ci sono diritti fondamentali delle persone che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziata: ci riferiamo al diritto all'istruzione, alla salute e sicurezza, al lavoro.
Sono diritti centrali al pari di quelli civili del voto, della libertà, della partecipazione, del rispetto della dignità delle persone.
Roma, 23 gennaio 2024