Nel corso dell'incontro svoltosi oggi a Palazzo Chigi, abbiamo posto, innanzitutto, una questione di metodo e cioè quale si pensa debba essere il livello del confronto con le parti sociali. È molto difficile, infatti, esprimere un giudizio su un Piano sul quale non è stato possibile confrontarsi, non avendo potuto leggere un testo scritto. Conseguentemente, abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, di dare seguito alle raccomandazioni della Commissione europea - ribadite, ieri, anche dal Commissario Schmit - che, a più riprese, ha sollecitato il coinvolgimento delle parti sociali nella definizione del Piano nazionale In particolare, abbiamo chiesto che, così come accade in Francia, al Piano siano allegate anche le posizioni espresse dalle parti sociali.
Inoltre, abbiamo insistito affinché sia stabilito un cronoprogramma degli interventi, con i conseguenti impatti occupazionali e con una particolare attenzione a donne, giovani e Sud, e affinché il Piano sia accompagnato da un progetto di riforme su Pubblica Amministrazione, Fisco, Ammortizzatori sociali e Giustizia, a cui vogliamo dare il nostro contributo con un serrato confronto sul merito. Infine, è indispensabile il rifinanziamento del Sure, il cui programma è stato efficacemente finanziato dall'emissione dei social bond, sapendo che ciò dipende da un impegno diretto dei Governi nazionali. Per noi, il lavoro deve essere al centro delle scelte politiche ed economiche ed è su queste basi che siamo disponibili a dare il contributo delle nostre idee e delle nostre proposte.
Roma, 20 aprile 2021