È stato un confronto “vero”, una trattativa come non se ne vedevano da un po’. Nella sua immediata vigilia, quella con il Premier Draghi era sembrata una riunione convocata esclusivamente per rappresentare ufficialmente a Cgil, Cisl, Uil le scelte già assunte dall’Esecutivo con la cabina di regia: il blocco dei licenziamenti avrebbe riguardato solo un segmento del mondo del lavoro. Per il resto, il rischio concreto era che dal Primo luglio chi avesse voluto avrebbe potuto licenziare.
E invece, Cgil, Cisl, Uil hanno fatto cambiare opinione al Presidente del Consiglio, ottenendo il massimo possibile alla fine di una maratona durata più di 5 ore. Ben quattro interruzioni dell’incontro, chieste tutte dal Governo per riflettere sulle indicazioni offerte dalla delegazione sindacale, sono state il segno più evidente di un confronto che ha smosso le certezze della maggioranza e che ha condotto, al termine, alla redazione di un avviso comune. Il testo è stato condiviso da tutte le parti sociali, compresa Confindustria, coinvolta “da remoto” nel pieno della riunione, e dallo stesso Governo. Cgil, Cisl, Uil avevano dettagliatamente fatto notare a Draghi, le incongruenze e le difficoltà applicative di una proposta basata solo sulla logica della selettività e supportata esclusivamente dal ricorso ai codici Ateco, E così, nell’avviso comune, è stato accolto il principio che prima di sbloccare i licenziamenti bisogna passare per l’utilizzo della cassa integrazione, anche per guadagnare tempo in vista di una riforma degli ammortizzatori sociali che dovrà offrire le più ampie garanzie alle lavoratrici e ai lavoratori. Positivo il commento del Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri: “Sembra un segnale importante. Intanto perché viene data una riposta alle tante persone che in questo periodo avevano preoccupazioni su cosa sarebbe successo nei prossimi giorni o nelle prossime settimane.
Ci sembra importante per l’impegno del Governo, del Presidente Draghi e del ministro del Lavoro Orlando che si sono spesi anche con le Associazioni datoriali per arrivare a questo risultato. Nell’avviso comune viene ripresa la nostra proposta di utilizzare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili prima di avviare qualsiasi procedura di licenziamento.
Nel documento condiviso c’è anche il perfezionamento dell’identificazione delle aree di crisi. L’intesa, insomma, rappresenta un passo in avanti in un percorso che punta al rispetto delle persone e del lavoro. Cgil, Cisl, Uil non hanno mollato di fronte a un pacchetto che sembrava già chiuso e sono riuscite a far cambiare scelte che sembravano già blindate. Ha fatto premio la forte mobilitazione unitaria: ora, anche con l’ausilio di una cabina di regia prevista dall’intesa, bisogna monitorare sul territorio l’applicazione effettiva dell’accordo raggiunto ”.
Roma, 29 giugno 2021