POSTE  - PierPaolo BOMBARDIERI
Bombardieri e Landini: “Situazione preoccupante, si impedisce a Cgil e Uil di rappresentare i lavoratori”
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06/12/2024  Sindacato.  

“La situazione che si è venuta a creare in Poste Italiane desta enorme preoccupazione”. Lo affermano, in una nota, i segretari generali di Cgil e Uil Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri.

“Registriamo problemi - sottolineano i leader delle due Confederazioni - sia nel metodo con cui vengono gestite le relazioni industriali nella principale azienda privata del Paese sia nel merito delle riorganizzazioni affrontate in questi giorni e gestite con un’accelerazione improvvisa e ingiustificata, che ha impedito alle organizzazioni sindacali, e soprattutto alle Rsu, di poter discutere adeguatamente di temi centrali per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste”.

“Il risultato di questo atteggiamento - aggiungono Landini e Bombardieri - è la definizione di accordi che peggiorano le condizioni di lavoro dei dipendenti del gruppo. Condizioni per noi inaccettabili”.

Per i segretari generali di Cgil e Uil: “È inammissibile che, con manovre quantomeno discutibili, venga impedito a due organizzazioni confederali, Slc Cgil e UilPoste, di svolgere il proprio ruolo in rappresentanza delle decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori di Poste che hanno scelto di farsi rappresentare da Cgil e Uil”.

“Fa riflettere che tutto ciò - proseguono Landini e Bombardieri - sia avvenuto a pochi giorni dallo sciopero generale del 29 novembre di Cgil e Uil contro la manovra di bilancio del Governo. Uno sciopero che in piattaforma aveva anche la totale contrarietà alle privatizzazioni annunciate, a partire da quella di Poste Italiane”.

“Se qualcuno pensa di intimorire i nostri sindacati, scegliendo l’interlocutore sulla base della maggiore sintonia delle posizioni si sbaglia: Cgil e Uil continueranno a mobilitarsi per contrastare quelle scelte che potranno avere ricadute pesanti su tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori di Poste”, concludono Landini e Bombardieri.

Roma, 6 dicembre 2024