Dichiarazione di Ivana Veronese - Segretaria Confederale UIL
Apprendiamo con interesse l'intenzione della politica di dare priorità alla riduzione dei divari territoriali con le risorse provenienti dal Recovery Fund.
Ma adesso ci aspettiamo che dalle parole si passi ai fatti e che nel "piano nazionale per la ripresa e la resilienza" per programmare le risorse dei fondi europei inerenti la "Next Generation Eu", le risorse destinate a ridurre il divario siano superiori alla clausola del 34%. Infatti, il Mezzogiorno rischia di pagare un prezzo elevato e insopportabile per gli effetti della crisi sanitaria ed economica.
La fiscalità produttiva di vantaggio è una prima positiva ma non esaustiva risposta. Riteniamo, però, che la fiscalità di vantaggio non possa essere esaustiva per dare robustezza al sistema produttivo, occupazionale e sociale del Mezzogiorno. Il Sud ha bisogno di investimenti e di pianificazione progettuale per indirizzare le risorse.
Serve una concentrazione degli investimenti su poche priorità in grado di generare lavoro e buona occupazione, con risorse destinate all'infrastrutturazione sociale che metta in primo piano l'ammodernamento del sistema dell'istruzione ad iniziare dalla diffusione degli asili nido e del tempo pieno, grandi opere infrastrutturali materiali e digitali.
E' necessario un grande piano di rigenerazione amministrativa che preveda un piano straordinario di assunzioni, di aggiornamento degli attuali dipendenti e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Così come è necessario un grande piano di opere sulla cosiddetta viabilità secondaria e il trasporto locale pubblico sostenibile per dare risposte efficienti ai tanti pendolari e affrontare la sfida dimensionale delle imprese e la loro internazionalizzazione, anche attraverso una strategia di politica industriale più "robusta" e orientata nel medio e lungo periodo.
Roma, 4 Settembre 2020