Decisamente “nero” il bilancio del I semestre in termini di nuove assunzioni.
Dall’analisi dei dati amministrativi Inps diffusi oggi, siamo sotto di circa 1,7 milioni di rapporti di lavoro attivati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una caduta massiccia di nuove assunzioni e rinnovi di contratti a tempo determinato (circa 740 mila in meno) e assistiamo a un vero e proprio crollo dei contratti stagionali, a chiamata e in somministrazione.
In forte contrazione anche le assunzioni a tempo indeterminato dove il gap è di 235 mila attivazioni in meno rispetto al I semestre del 2019.
Certamente ci rincuorano i dati sulla diminuzione di persone che, per un motivo o per un altro, cessano di lavorare (-23%), ma qui occorre attribuire un grande merito al divieto dei licenziamenti per motivi oggettivi, che da marzo permette alle lavoratrici e lavoratori con contratti stabili, la conservazione del loro posto di lavoro.
Ciò non toglie che quando, inevitabilmente, verrà meno il blocco dei licenziamenti, o il Paese sarà pronto per la ripresa, oppure dovremo fare i conti ed essere in grado di gestire un problema sociale senza precedenti.
Insomma, il Covid-19 sta producendo un effetto débacle in termini occupazionali che, seppur prevedibile, è e sarà decisamente difficile da invertire se non con un chiaro, serio e programmato piano di rilancio complessivo del Lavoro che chiederemo domani uniti nelle piazze a gran voce al Governo e alla politica.
Roma, 17 settembre 2020