ACCORDO DI PARIGI SUL CLIMA  - Tiziana BOCCHI
Bocchi: uscita di Usa è grave errore nella lotta ai cambiamenti climatici
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05/11/2020  Ambiente.  



Roma, 5 novembre 2020 - Nella giornata di ieri, il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha ufficialmente informato le Nazioni Unite dell'uscita degli USA dall'Accordo sul Clima di Parigi, decisa da Donald Trump nel 2017. Tale Accordo costituisce il primo patto universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici, ed è stato adottato durante la Conferenza di Parigi sul Clima (COP 21) nel dicembre 2015. Attraverso la sua ratifica, gli Stati aderenti - tra cui l’Italia - hanno stabilito di limitare il riscaldamento globale entro 1.5ºC, puntando inoltre a rafforzare la capacità dei singoli Paesi nell’affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici. Unanime è stato il dissenso da parte dei leader politici internazionali rispetto alla decisione statunitense.

Come UIL, non possiamo non ricordare che, con la ratifica degli obiettivi della COP 21, è stato di fatto sancito un impegno vincolante per l’attuazione della Giusta Transizione, per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e per la conservazione della dignità del lavoro stesso, temi per noi di assoluta priorità. Rimanere entro i termini dell’Accordo di Parigi significa ribadire la necessità di agevolare il passaggio verso un modello di economia circolare che contempli il sostegno all’occupazione, la qualità e la salvaguardia dell’ambiente, la tutela della salute.

L’unilaterale passo indietro compiuto dagli Stati Uniti costituisce quindi una grave mancanza di responsabilità nel percorso di protezione del nostro pianeta e delle future generazioni. È necessario, invece, combattere uniti per un mondo più sicuro, più pulito e più sostenibile.