I dati resi noti oggi dall'Inail relativi alle denunce di infortunio sul lavoro e di malattia professionale nel primo bimestre di quest'anno mostrano, complessivamente, un leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2020. Analizzando più nel dettaglio si osservano, tuttavia, alcune evidenze significative e sulle quali riflettere.
Il calo complessivo, se si esaminano i dati riguardanti la gestione "Industria e servizi", ha riguardato principalmente gli infortuni "in itinere" (6.811 a gennaio-febbraio 2021 vs 10.796 a gennaio-febbraio 2020) e non quelli "in occasione di lavoro" che subiscono, invece, un aumento (63.754 vs 61.094). Stesso andamento per quanto riguarda le denunce di infortunio con esito mortale che, a fronte di un decremento di quelle "in itinere" (19 vs 32) ha visto invece un lieve aumento di quelle "in occasione di lavoro" (85 vs 76).
Il calo che emerge dal confronto dei due primi bimestri 2020 e 2021 è legato, soprattutto, alla componente maschile che, rispetto alle denunce di infortunio, registra un -21,9% (passando da 61.008 a 47.644), mentre quella femminile presenta un decremento dell'1,6% (da 35.541 a 34.990). Stessa tendenza rispetto ai casi mortali denunciati: i lavoratori sono passati da 103 a 97, mentre le lavoratrici hanno registrato 2 casi in più (da 5 a 7).
L'effetto Covid sul calcolo delle denunce di infortunio non cessa, purtroppo, di produrre conseguenze davvero allarmanti. Nel primo bimestre 2021 l'incremento delle denunce di infortunio nel settore "sanità e assistenza sociale" presenta un aumento del 169% rispetto allo stesso periodo 2020 (10.277 vs 3.819). Dati certamente non confortanti soprattutto se si considerano le tante attività ancora oggi chiuse per le disposizioni di contenimento delle cosiddette zone rosse o arancioni, o per il ricorso allo smart working da parte di tante lavoratrici e lavoratori dei settori pubblico e privato.
È in corso, in questi giorni, il confronto con i Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute, e tutte le parti sociali e datoriali, circa l'aggiornamento del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, del 24 aprile 2020.
Come UIL, confidiamo che l'adeguamento alle ultime disposizioni normative di questo strumento, a livello nazionale - conquista e orgoglio di tutte le parti sociali di questo paese - possa servire alle aziende e a tutte le lavoratrici e i lavoratori, affinché, le misure di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, siano ancora più efficaci. Un primo passo per la sicurezza di lavoratrici e lavoratori. Perché il nostro obiettivo è "ZERO MORTI SUL LAVORO". Ora e in ogni nostra azione.
Roma, 30 marzo 2021