ENTI LOCALI  - Ivana VERONESE
Veronese e Biondo: “Preoccupati per tagli agli Enti locali”
“Colpito di più chi ha investito per infrastrutture e servizi”
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29/05/2024  Sindacato.  

 

 

Eravamo stati facili profeti quando, all'indomani del varo della legge di bilancio, avevamo espresso tutta la nostra preoccupazione per il ritorno ai tagli di risorse agli Enti locali, dopo più di 10 anni di "pax finanziaria" tra Stato e Autonomie.



Esprimiamo tutta la nostra profonda preoccupazione per quanto sta emergendo dalla bozza del decreto attuativo per la ripartizione dei tagli della recente legge di bilancio, che appare improntata a una rigida austerità. Gli Enti locali, già gravati da numerose difficoltà gestionali e finanziarie, si trovano ora ad affrontare ulteriori tagli ai fondi, in una misura che sembra contraddire gli stessi principi di rilancio economico promossi dal Pnrr.



Si sta profilando, stando alle nuove disposizioni del MEF, un vero paradosso: vengono colpiti i Comuni in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti Pnrr che hanno ricevuto per gli investimenti.



Questo sta a significare che i tagli graveranno maggiormente su chi avrà investito di più per migliorare le infrastrutture e i servizi per i cittadini, come gli asili nido, bus elettrici, riqualificazione delle periferie, che richiederanno ai Comuni maggiore spesa corrente per le manutenzioni e l'assunzione degli educatori.



I tagli, se realizzati, andranno a peggiorare le già precarie condizioni degli Enti locali, specialmente nel Mezzogiorno. Occorre sostenere gli Enti territoriali alle prese con una crescita della povertà educativa e minorile che rischia di minare la coesione sociale del Paese, in un momento storico in cui i dati fotografano un aumento significativo della popolazione in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, con circa 2 milioni e 788 mila persone, che presentano almeno 7 dei 13 segnali di deprivazione individuati dal nuovo indicatore Europa 2030.

Il Rapporto annuale Istat mostra un aumento della povertà assoluta tra i minori.



Nel 2023, l'incidenza più elevata si osserva, infatti, tra i minori di 18 anni: il 14% di bambini, bambine e adolescenti sono poveri, 1 minore su 7, il dato più alto dal 2014.



Circa 1 milione e 127 mila ragazzi e ragazze sono in condizione di deprivazione materiale e sociale, 0,5 punti percentuali in più rispetto alla media dell'Unione europea.



Anche alla luce di questi dati, la Uil chiede una revisione delle misure relative ai tagli in oggetto, affinché si eviti di bloccare lo sviluppo territoriale. È fondamentale che il Governo ascolti le preoccupazioni degli Enti locali e delle Organizzazioni sindacali e si impegni a garantire che i fondi del Pnrr siano utilizzati per promuovere un vero sviluppo sostenibile e inclusivo, senza penalizzare chi sta lavorando per il futuro del nostro Paese e, soprattutto, si impegni a trovare risorse correnti nel bilancio per far funzionare le nuove strutture che verranno realizzate con il Pnrr.



Le risorse vanno prese lì dove ci sono, combattendo l'evasione fiscale e azzerando gli sprechi di una certa politica che vampirizza le casse dello Stato, a scapito dei servizi pubblici essenziali come la sanità e l'istruzione.



Roma, 29 maggio 2024