26/07/2024
Sindacato.
"Al Ministero della Salute, la separazione fra politica e amministrazione è sostituita da una sovrapposizione di poteri che si traduce in un perdurante stato di confusione della macchina organizzativa. Forse qualcuno dimentica (o finge di dimenticare) che al ministro spetta solo il potere di indirizzo e controllo dell'attività amministrativa, mentre alla dirigenza interna spetta l'attività di gestione amministrativa". È quanto hanno dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo, e il segretario generale della Uilpa, Sandro Colombi.
"Sul piano operativo, i capi dipartimento, che sono espressione diretta del potere politico, non dovrebbero entrare nel merito dell'attività amministrativa. Inoltre - hanno proseguito Biondo e Colombi - è fondamentale che sia garantito il rispetto di un'equa ripartizione di funzioni, competenze e responsabilità tra dirigenza generale e non generale. Così non è. E per di più al Ministero della Salute c'è la consuetudine (da noi sempre denunciata) di distribuire a man bassa funzioni dirigenziali generali a figure che gravitano nell'orbita politica. Col risultato che una parte abnorme dell'apparato amministrativo è selezionata per "affiliazione" anziché per competenze. Alla faccia della tanto sbandierata meritocrazia. Un esempio? Basta leggere le recenti disposizioni secondo cui al Ministero della Salute tutti gli atti, amministrativi e non, devono essere sottoposti al visto dei capi dipartimento. Così si sancisce di fatto un regime di ingerenza incontrollata della politica su tutta l'attività dell'amministrazione".
"In questo guazzabuglio di disorganizzazione e di asservimento - hanno sottolineato i due sindacalisti - chi ne fa le spese sono i cittadini, vittime finali dei conflitti di attribuzioni e dello scarico di responsabilità causati dalla mala gestione della macchina pubblica. Prendiamo il caso del "Piano pandemico": il Ministero della Salute dovrebbe aggiornarlo periodicamente affinché tutte le strutture sanitarie siano in condizione di affrontare eventuali emergenze sanitarie. Invece siamo alla fine di luglio 2024 e ancora il Ministero non è stato capace di vararne uno nuovo, nonostante quello presentato sia stato apprezzato dalla Conferenza Stato-Regioni e dalla comunità scientifica. Ma che importa alla politica? È troppo impegnata a distribuire incarichi dirigenziali di vertice per preoccuparsi delle migliaia di cittadini che stanno contraendo il Covid 19. Voglia il Cielo - hanno concluso Biondo e Colombi - che non ci si ritrovi un'altra volta ad affidarci ai "Volti della Repubblica" e agli "Angeli della corsia" per salvare il Paese messo in ginocchio dall'alleanza tra potenti e incapaci".
Roma, 26 luglio 2024