Da tempo, la Uil sostiene la necessità di ricalibrare alcune misure specifiche relative al Green Deal. Condivido alcuni riferimenti dell'intervento del ministro, ma mi sorgono dei dubbi anche in relazione ad alcune posizioni contraddittorie espresse in Europa dalle forze di questo governo. Peraltro, non ho trovato alcun richiamo a quanto necessario per garantire la transizione sociale: se questo non c'è, il piano non passa. E ciò è evidente in particolare per l'automotive: su tale punto, peraltro, sarebbe utile fare un tavolo con Stellantis a Palazzo Chigi.
In Italia, abbiamo bisogno di politiche industriali e di scelte che siano in grado di aiutare i lavoratori e le aziende ad affrontare questa fase. È necessario creare una sinergia tra sviluppo industriale, occupazione e coesione sociale.
Quali risposte diamo alle aziende del settore, oggi, in crisi? Ci sono più di 200mila lavoratori in cassa integrazione. Quali sono le scelte che il governo fa a sostegno dei lavoratori e delle aziende? Abbiamo intenzione in Italia di creare un Fondo nazionale o un programma Sure italiano che sia in grado di aiutare le aziende sugli investimenti e i lavoratori nella transizione? E l'altro tema è quello della condizionalità: gli incentivi alle imprese a quali condizioni vengono date? Abbiamo proposto di valutare la creazione di un fondo sul modello di Bpi Francia, della cui governance fanno parte sindacati e aziende e che ha il compito di intervenire su riqualificazione industriale e monitorare l'utilizzo degli incentivi alle aziende. Come si affronta il tema del costo dell'energia? Su tutti questi punti ci vogliono risposte che abbiano una loro coerenza.
Roma, 23 settembre 2024
