“Oggi abbiamo presentato una memoria scritta al Senato relativa alla nostra analisi sul ’Collegato lavoro’. Non abbiamo avuto neanche la possibilità di discutere con senatrici e senatori in un’audizione, come si converrebbe per un progetto di legge che modifica parti importanti dell’architettura del nostro mercato del lavoro”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
“Non che ci sorprenda non essere auditi, non essere ascoltati, non essere interpellati: di fatto, questo governo ha preso i princìpi, gli impegni e le buone prassi del dialogo sociale e ne ha fatto carta straccia. Così - ha proseguito Veronese - in completa assenza di un dibattito pubblico e nel silenzio generale, il Parlamento si avvia ad approvare un disegno di legge del governo che serve solo ai datori di lavoro e peggiora la condizione di lavoratrici e lavoratori, aumentando la precarietà e diminuendo diritti e tutele. Non mancherebbero gli interventi da fare per migliorare il nostro mercato del lavoro - ha sottolineato la sindacalista della Uil - interventi di sistema, volti a incentivare il lavoro di qualità, dignitoso, con retribuzioni giuste e sicuro. Tutti elementi che, oggi, mancano e che questo governo sembra non avere tra le proprie priorità. Sarà per questo che chiudono sistematicamente ogni occasione di confronto? Non ci facciamo certo spaventare o demotivare dalle porte chiuse - ha concluso Veronese - e porteremo la nostra voce, quella di migliaia di lavoratrici e lavoratori, nei luoghi che porte non ne hanno, dove la partecipazione è non solo ben accetta ma incentivata e dove potranno parlare le persone che le conseguenze di queste decisioni, assunte a porte chiuse, le subiscono tutti i giorni. Ci vedremo nelle piazze”.
Roma, 6 novembre 2024