“Quanti bimbi soli e abbandonati dobbiamo ancora sacrificare nel Mediterraneo, prima di cambiare le cattive leggi sull’immigrazione?”
Lo ha dichiarato il segretario confederale Uil, Santo Biondo.
“I dati OIM certificano che, tra il 2014 e il 2023, sono trentamila i migranti scomparsi in mare: 1214 erano minori. Tutte persone, partite dall’ Africa e dall’Asia, alla ricerca di un futuro migliore che, purtroppo, non hanno trovato. Per fortuna, come noto - ha precisato Biondo - non è stato il caso di Yasmine, la bimba undicenne della Sierra Leone salvata, qualche giorno fa, da un veliero di una ONG. La stessa sorte non è toccata agli altri 45 esseri umani che avevano iniziato il viaggio con lei da Sfax, in Tunisia”.
“Per la UIL - ha dichiarato Biondo - sarebbe sufficiente cambiare la legge Bossi Fini per evitare molte di queste tragedie. Se si tornasse al permesso per ricerca di lavoro, garantito da sponsor, molti di questi migranti non avrebbero bisogno di rivolgersi ai trafficanti di esseri umani, pagando cifre esorbitanti, per tentare di raggiungere l’Europa e, spesso, morire in mare. Queste leggi e meccanismi astrusi, come il decreto flussi, sono la causa principale della condizione di clandestinità in cui, oggi, in Italia vivono quasi 800 mila invisibili, abbandonati al caporalato e al lavoro nero o, peggio, alla criminalità”.
“Mentre salutiamo con gioia il lieto fine della odissea di Yasmine, alla vigilia della Giornata internazionale del migrante del 18 dicembre - ha concluso Biondo - torniamo a chiedere al Governo di abbandonare gli approcci emergenziali e le campagne ideologiche sugli stranieri. Bisogna aprire la strada a una politica più umana e razionale in materia di immigrazione e asilo, anche per il bene di un’Italia nel pieno inverno demografico”.
Roma, 12 dicembre 2024