“Apprezziamo l’intenzione del governo di dare un segnale concreto al ceto medio attraverso il taglio delle tasse, un intervento importante per sostenere le famiglie, specialmente quelle che lottano ogni giorno per far fronte ai crescenti costi della vita. Ma non basta. Una vera equità fiscale non può fermarsi qui”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Innanzitutto, occorre intensificare la lotta all’evasione e all’elusione fiscale: servono controlli più efficaci e misure dissuasive per affrontare questi fenomeni. Inoltre - ha proseguito Biondo - non è più accettabile che lo stato sociale sia sostenuto in gran parte dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, mentre i redditi da capitale e patrimonio continuano a beneficiare di un trattamento più favorevole. In particolare, è necessario sia aggiornare i classamenti catastali sia introdurre una tassazione progressiva sugli extra profitti e sulle transazioni finanziarie, sapendo che con un’aliquota del 3% si potrebbero raccogliere fino a 16 miliardi di euro”.
“La vera sfida, però - ha sottolineato il sindacalista della Uil - rimane quella di avviare una riforma fiscale complessiva: non possiamo limitarci a rimodulare le imposte. Dobbiamo ripensare l’intero sistema tributario, renderlo più semplice, più equo e in grado di garantire la sostenibilità del nostro welfare pubblico. Il futuro del Paese dipende dalla capacità di affrontare le diseguaglianze - ha concluso Biondo - che non solo stanno crescendo, ma stanno diventando strutturali. La Uil è pronta a dare il proprio contributo con idee e proposte concrete, per costruire insieme un sistema fiscale che sia davvero al servizio dei cittadini”.
Roma, 13 gennaio 2025