“La Uil esprime forte preoccupazione per i ritardi significativi nella realizzazione degli asili nido e delle scuole per l’infanzia, un intervento cruciale previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Anche l’Ufficio parlamentare di bilancio conferma le gravi incertezze su tempi e obiettivi fissati, preoccupazioni che la Uil solleva da tempo. Chiediamo al governo un’accelerazione immediata delle operazioni, accompagnata da una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse e nel monitoraggio delle fasi di realizzazione”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Queste gravi inadempienze rischiano di aggravare ulteriormente il fenomeno della povertà educativa, che presenta dati allarmanti, e di incidere negativamente sulla già difficile condizione del lavoro femminile, due temi - ha ricordato il sindacalista della Uil - su cui l’Europa ci sollecita a intervenire con urgenza. Non possiamo permettere che il ritardo nelle politiche educative diventi un ulteriore ostacolo al rafforzamento del welfare e all’inclusione sociale”.
“Se non si interviene con urgenza, numerosi comuni, già privi di asili nido e scuole per l’infanzia prima del Pnrr, continueranno a non ricevere risposte adeguate, con gravi conseguenze per lo sviluppo e il benessere delle future generazioni e con forti preoccupazioni per le famiglie. In questo contesto - ha proseguito Biondo - ci chiediamo come il governo intenda effettivamente favorire la natalità. Se l’unico strumento proposto è un bonus di 1.000 euro, appare evidente che non si stia affrontando il problema in modo adeguato. Il sostegno alla natalità e alle famiglie non può limitarsi a interventi una tantum, ma deve prevedere politiche strutturali che garantiscano un vero e proprio rafforzamento dei servizi educativi, in particolare per i bambini più piccoli, per creare un sistema di welfare inclusivo ed equo”.
“La Uil - ha concluso Biondo - sollecita il governo ad adottare misure urgenti e concrete per rispettare gli impegni assunti, garantendo risorse adeguate e tempi certi per la realizzazione delle strutture. Ogni giorno di ritardo danneggia irrimediabilmente le famiglie e compromette la qualità del nostro sistema educativo, con effetti negativi sul futuro del paese”.
Roma, 16 gennaio 2025