“Siamo seriamente preoccupati dalle parole espresse dal ministro Foti quando afferma la necessità di revisionare, per la terza volta, i target e gli obiettivi del Pnrr: in precedenza ’revisionare’ è stato sinonimo di ’tagliare’ ”.
È quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
“Non si risolvano i problemi del Piano con continue revisioni, tagli e rinvii. Non solo, siamo seriamente preoccupati anche quando l’Ufficio parlamentare di bilancio lancia l’allarme per la riduzione di circa 26 mila posti negli asili nido. Inoltre - ha proseguito Veronese - non è assolutamente condivisibile il taglio dei posti letto e lo slittamento dei tempi per la realizzazione degli alloggi universitari. Le uniche certezze che abbiamo, ad oggi, è che molti degli obiettivi e dei target previsti in origine dal Pnrr sono stati spostati al 2025 e al 2026, con il rischio concreto di creare un collo di bottiglia e di non riuscire a raggiungere tutti i risultati. È come se si fosse nascosta la polvere sotto il tappeto, ma il 30 giugno 2026 è molto più vicino di quanto si pensi”.
“L’altra certezza - ha sottolineato la sindacalista della Uil - è la lentezza della spesa effettiva: gli ultimi dati aggiornati al 31 ottobre dello scorso anno indicano che abbiamo utilizzato solo il 30,1% (58,6 miliardi di euro) del totale delle risorse messe a disposizione dall’Europa. Chiediamo al governo e al Parlamento di fare ’un’operazione verità’, iniziando con la convocazione della Cabina di regia che non si riunisce ormai dal lontano mese di dicembre 2023. Non ci stancheremo mai di ripeterlo - ha concluso Veronese - serve dialogo sociale e confronto perché il Pnrr è di tutti i cittadini e di tutte le cittadine e la trasparenza è, come dire, d’obbligo”.
Roma, 22 gennaio 2025