“Su circa 600.000 domande di ingresso presentate nel 2024, sono stati firmati appena 5.161 contratti, meno dell’1%. L’adozione del click day come unico meccanismo di accesso ha creato una competizione opaca e iniqua. Il decreto flussi va superato”
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Questi dati, emersi da un’analisi della Uil, descrivono un sistema che anziché facilitare l’ingresso regolare nel mercato del lavoro, alimenta esclusione e inefficienza, aggravate - ha precisato Biondo - da una rete di intermediari speculativi, che gonfia artificialmente le domande senza reale finalità occupazionale”.
“Un altro nodo cruciale è il malfunzionamento dei consolati italiani all’estero. Anche in presenza di un nulla osta valido - ha spiegato il segretario - la carenza di personale, la disomogeneità dei criteri tra le sedi e l’assenza di sistemi digitalizzati fanno sì che ottenere il rilascio del visto d’ingresso è spesso un’impresa impossibile, con attese che si protraggono per mesi, se non anni”.
“Servono canali di ingresso più flessibili e differenziati, procedure digitali semplificate e un intervento deciso per regolarizzare i tanti lavoratori oggi intrappolati nell’irregolarità. Solo così - ha concluso Biondo - si potrà garantire un governo dei flussi migratori capace di rispondere ai bisogni del Paese, tutelando i diritti dei lavoratori e ripristinando legalità e trasparenza nel mercato del lavoro”.
Roma, 8 aprile 2025