“Con l’ordinanza emessa in data odierna, la Corte d’appello ha ribadito quanto già stabilito dal Tribunale di Roma e ha riconosciuto alla Federazione Uil Scuola Rua il pieno diritto di partecipare alle riunioni di informazione e confronto, a tutti i livelli, ministeriale, regionale e scolastico, nonostante l’organizzazione non abbia sottoscritto il contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2019/2021”.
È quanto ha dichiarato il commissario della Uil Rua, Emanuele Ronzoni.
“La decisione assume un valore particolarmente rilevante non solo per la Uil Scuola Rua, ma più in generale per il principio di rappresentanza sindacale nel nostro ordinamento. La Corte, infatti, ha confermato la disapplicazione degli articoli 5 e 6 del Ccnl - ha precisato Ronzoni - nella parte in cui venivano riservate le prerogative sindacali di informazione e confronto esclusivamente alle sigle firmatarie del contratto collettivo, giudicando tale limitazione contraria ai principi costituzionali che garantiscono la libertà sindacale e il diritto alla rappresentanza per tutte le organizzazioni realmente rappresentative dei lavoratori”.
“La sentenza - ha chiarito il sindacalista della Uil - sottolinea anche come non sussistano gli elementi per un giudizio di manifesta fondatezza del ricorso presentato contro la decisione del Tribunale di Roma. Ciò significa che, secondo la Corte d’appello, le argomentazioni dell’impugnazione non presentano la solidità giuridica necessaria per giustificare la sospensione dell’efficacia della sentenza.
Viene confermato, quindi, il valore sostanziale della pronuncia di primo grado, che riafferma con forza il principio secondo cui l’informazione e il confronto non possono essere strumenti riservati a pochi, ma devono costituire un elemento strutturale di democrazia e trasparenza all’interno della pubblica amministrazione“
“Esprimiamo piena soddisfazione per l’esito del procedimento - ha sottolineato Ronzoni - grazie al quale, ancora una volta, la Federazione Uil Scuola Rua può far valere le proprie ragioni contro chi, a vario titolo, ha cercato di escluderla dall’esercizio di un diritto costituzionale fondamentale, che - ha concluso Ronzoni - spetta a una sigla sindacale rappresentativa di migliaia di lavoratori delle Università, degli Enti pubblici di Ricerca e dei lavoratori dell’AFAM”.
Roma, 16 aprile 2025