In questo momento di instabilitą politica il ruolo del sindacato confederale
diventa di primaria importanza
MAGGIO 2018
17° Congresso Uil
In questo momento di instabilitą politica il ruolo del sindacato confederale diventa di primaria importanza
di   Rocco Palombella

 

In un contesto di instabilità politica come quello che stiamo vivendo, cosa vi aspettate dal Sindacato confederale e, in particolare, quale ruolo dalla UIL? E ancora. Dove ritenete che si sarebbe potuto “fare di più” e, quindi, da dove è necessario ripartire?

Mai come in questo momento, e indipendentemente da questa instabilità politica, il ruolo del sindacato confederale diventa di primaria importanza. L’attacco ai diritti e alle tutele dei lavoratori e dei cittadini è, infatti, avvenuto proprio in una fase di stabilità politica, pertanto il pericolo di una aggressione è sempre presente. L’esperienza di questi anni ci insegna che dobbiamo continuare a perseguire la strada dell’unità tra le organizzazioni ed in modo particolare tra i lavoratori. Bisogna ancora di più rafforzare la nostra presenza sui luoghi di lavoro e sui territori spiegando quali sono le nostre idee, i nostri progetti e soprattutto cogliendo quelle che sono le difficoltà e i problemi che i lavoratori vivono al’interno dei luoghi di lavoro. Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza trascorsa e dei rinnovi contrattuali per rafforzare lo strumento sia a livello nazionale che aziendale e territoriale. Immaginiamo che non ci siano ricette miracolose, dobbiamo semplicemente fare bene quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, farlo bene e, soprattutto, con convinzione. Il passato ci ha resi quello che siamo, ma dobbiamo avere lo sguardo rivolto al futuro e possibilmente anticipare le nuove esigenze del mondo del lavoro.

 

Il percorso che ci sta portando al congresso confederale ha visto svolgersi preliminarmente tutti congressi dei nostri livelli, quali sono state le “parole d’ordine” che hanno segnato i vostri incontri o che avete registrato come prioritarie nel dibattito tra i vostri delegati?

I congressi della UilM a livello territoriale hanno ribadito l’esigenza di mantenere un rapporto stretto tra la Uil e i lavoratori. Parola d’ordine tra i lavoratori con i lavoratori, contrattazione ed esigenza di un sistema di servizi più efficiente e che tenga conto della differenza tra iscritti e non iscritti. Altro punto importante scaturito dal dibattito: l’obbiettività rispetto alle decisioni della politica.

 

Nella Conferenza di organizzazione ci siamo prefissati un nuovo modello organizzativo, quello del c.d. “Sindacato a rete”, nell’intenzione di aprirci sempre più e nel contempo avvicinarci alle nostre realtà a tutti i livelli. Un nuovo modo di operare, fatto di confronto, condivisione e sinergia tra Confederazione, categorie, territori e servizi. Un’idea, insomma, di democrazia e di aggregazione che deve essere alla base della natura stessa di corpo intermedio quale siamo. Ebbene a che punto ritenete di essere con questo modello?

Il sindacato a rete pur essendo una novità scaturita dalla conferenza di Bellaria, di fatto è una forma organizzativa che la UilM applica da tempo. Il rapporto con i servizi è ancora un pò crudo, ma si nota un miglioramento. La vera novità è che con la confederazione i rapporti sono sempre più stretti e buoni. Abbiamo serie difficoltà con il sistema tesseramento dell’artigianato e con il valore di prelievo delle deleghe tramite l’Inps. Crediamo che questa sia l’unica pecca sotto l’aspetto organizzativo. Abbiamo provveduto dove possibile agli accorpamenti, mantenendo però aperte le sedi sindacali di zona e di provincia. Non riteniamo però di usare questo modello a prescindere, ma studiando attentamente le varie diversità territoriali.

 

Tutto questo sottace una visione di UIL che è quella che fin dalla sua nascita l’ha resa un’organizzazione laica, solidale e aperta, perché sempre rispettosa del pensiero altrui. Nelle tante assemblee che si sono svolte in questi mesi, nei congressi, nelle campagne per le elezioni delle RSU e suoi luoghi di lavoro si è respirato tra le persone un grande senso di appartenenza alla nostra organizzazione, che sempre più si sono unite attorno ai nostri valori. Partendo proprio da questo bellissimo senso di riconoscimento nella UIL, cosa vi aspettate dal vicino appuntamento congressuale?

La lunga stagione congressuale ci ha restituito in modo tangibile la concretezza della nostra categoria ed i passi avanti che in questi anni sono stati realizzati. Senza ombra di dubbio possiamo affermare che siamo cambiati e siamo in grado di presentare in modo inequivocabile l’identikit della nostra categoria e dei nostri iscritti. I quattro giorni di dibattito del’imminente Congresso della Uil saranno un appuntamento di grande valore politico ed organizzativo. La Uil sarà certamente in grado di rappresentare le istanze provenienti dalle migliaia di assemblee svolte su tutto il territorio e da tutti i congressi nazionali che hanno preceduto questo importante appuntamento. Congressi che non sono stati mero rituale, ma che hanno indicato in modo inequivocabile la linea da seguire. La Uil consapevole di questo grande salto e della grandissima fiducia che ci hanno dato i lavoratori nelle elezioni per il rinnovo delle Rsu, in migliaia di fabbriche e per ultimo nel pubblico impiego, dovrà, con ancora più coraggio, continuare a confermare la linea applicata in questi ultimi anni: una forte autonomia dalla politica, una forte capacità di aggregazione, un forte spirito solidale e, soprattutto, valorizzare il merito. Una politica sul merito ai vari livelli e nella società deve diventare elemento caratterizzante della nostra organizzazione. Insomma non dobbiamo far altro che continuare a essere noi stessi.

 

 

* Segretario Generale UILM

 

 

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